mercoledì 28 marzo 2012

Musica in scena

                                 Il teatro musicale
quando assistiamo alla rappresentazione di un' opera lirica, la storia ci viene narrata da personaggi che cantano con il sostegno musicale dell' orchestra, in mezzo a ricche scenografie e illuminati da complicati giochi di luce. Ma al centro dell' attenzione ci sono quasi sempre loro, i personaggi, ai quali i vari cantanti devono prestare la propria voce, facendoli diventare credibili anche nelle situazioni più assurde. in fondo non dobbiamo mai dimenticare che si tratta di teatro.
    
                                                       I ruoli vocali
al momento di creare un' opera, il compositore assegna a ognuno dei protagonisti della storia narrata un tipo di voce adeguato. Non si tratta solo di distinguere fra voce maschile e voce femminili, ma è necessario anche saper individuare l' estensione vocale e il timbro più adatti a quel certo personaggio.
Nell'ottocento, vale a dire nel secolo d' oro del melodramma, alcuni ruoli si standardizzarono, grazie ai numerosi lavori teatrali di musicisti come Bellini, Donizetti, Verdi. Se bisogna interpretare una ragazza innamorata probabilmente la scelta cadrà sulla voce più acuto, quella di soprano, per le sue caratteristiche di agilità e di affervescenza che possono ritrarre slanci, timidezze e abbandoni tipici del personaggio. Se invece si tratta di un giovane, magari coraggioso o addirittura eroico, è facile  che ci si orienti sulla voce di tenore.
la voce più grave di tutte, quella di basso, è l' ideale per portare sulla scena personaggi  
anziani, sacerdoti, eremiti, vecchi saggi o r, che proprio da quella profondità possono trarre autorevolezza e credibilità. E i malvagi, i cattivi di turno a chi affidarli? E'facile che la scelta cada sulla voce di baritono, che essendo una voce di mezzo, possiede caratteristiche ambigue e volte addirittura inquietanti; ma attenzione: la voce di baritono calza perfettamente anche a un padre premuroso, così come a un rivale in amore.
 la rivale al femminile invece è quasi sempre assegnata alla voce di mezzosoprano, mentre quella di contralto la più scura tra le femminili, viene spesso assegnata a personaggi femminili maturi e,magari, misteriosi. 
Preludio
la maggior parte delle opere liriche inizia con un pleludio o ouvertute, per mezzo del quale a sipario ancora chiuso, il musicista introduce gli ascoltatori nel clima generale della storia. nel seicento e nel settecento al preludio era affidato solo il compito di richiamare l' attenzione degli spettatori e annunciare l' inizio della rappresentazione. a Verdi invece preme di anticipare alcuni dei temi melodici cardine della vicenda che si va a raccontare. nela caso del rigoletto, egli costruisce l' intero preludio su un unico tema che ritorna poi sovente nel corso dell'opera come'' tema della maledizione''. non è un caso se Verdi stesso voleva in un primo tempo intitolare questa opera appuanto la maledizione, subito siamo proiettati nelle tinte fosche e cupe della tragedia che si sta per compiere.

mercoledì 7 marzo 2012

Palazzo Arisocratico

 IL PALAZZO ARISTOCRATICO NELL'EPOCA CLASSICA
Durante la seconda metà del settecento i luoghi di incontro della nobiltà erano i palazzi aristocratici dove i nobili si ritrovavano per rafforzare e ampliare i propri legami socialie politici.
Colte e raffinate padrone di casa avevano il compito di intrattenere gli ospiti,di offrire loro motivi di conversazione e di svago, gli uomini giocavano a biliardo o a carte,le donne ricamavano o ascoltavano la lettura dell'Enciclopedia che diffondeva le nuove idee dell'Illuminismo.
La musica veniva eseguita da piccole formazioni strumentali composte in genere da fiati o archi.Il quartetto d 'archi  è la formazione che gode in questo periodo un successo senza pari.
Le famiglie di un rango più elevato dispongono addirittura di un 'orchestra stabile e di un sovrintendente dell'attività musicale ,il MAESTRO DI CAPPELLA a cui spettava il compito di dirigere qualsiasi tipo di musica richiesta.


                                INTRATTENIMENTI MUSICALI
Quello settecentesco,era un pubblico che amava i riti mondani e le novità culturali,ma alle volte era frivolo e superficiale.
Alla musica era riservato generalmente un ruolo si sottofondo ed era concepita come uno svago da ascolarsi un pò distrattamente tra una chiacchiera e l'altra.
I brani più frequenti del ricco repertorio delle musiche d'occasione di breve durata  erano serenate ,cassazioni e danze scritte per l'intrattenimento di ricevimenti pomeridiani.
Tuttavia nell'intensa vita sociale della classe aristocratica non manncavano le occasioni in cui l'intrattenimento musicale assumeva un ruolo di primo piano e diventava l'attrazione principale della serata.
Nei palazzi più prestigiosi si  organizzavano importanti serate musicali e agli ospiti venivano offerti veri e propri concerti ,in cui si esibivano musicisti di fama o dilettanti particolarmente virtuosi.
Si ascoltavano le sinfonie di Hadyn,i concerti di Mozart e le sonate di Beethoven.



                                                          I protagonisti
                Wolfgang Amadeus Mozart
                                
   
Wolfgang Amadeus Mozart, nome di battesimo Johannes Chrysostomus Wolfgangus Theophilus Mozart (Salisburgo, 27 gennaio 1756  Vienna, 5 dicembre 1791), è stato un compositore, pianista, organista e violinista austriaco, a cui è universalmente riconosciuta la creazione di opere musicali di straordinario valore artistico. Mozart è annoverato tra i più grandi geni della storia della musica, dotato di raro e precoce talento.
Morì all'età di trentacinque anni, lasciando pagine indimenticabili di musica classica di ogni genere, tanto da essere definito dal Grove Dictionary come "il compositore più universale nella storia della musica occidentale" la sua produzione comprende musica sinfonica, sacra, da camera e opere di vario genere.
La musica di Mozart è considerata la "musica classica" per eccellenza, egli è infatti il principale esponente del "Classicismo" settecentesco, i cui canoni principali erano l'armonia, l'eleganza, la calma imperturbabile e l'olimpica serenità.
Mozart raggiunge nella sua musica divina vertici di perfezione adamantina, celestiale e ineguagliabile, tanto che il filosofo Nietzsche lo considererà il simbolo dello "Spirito Apollineo della Musica", in contrapposizione a Wagner, che Nietzsche definirà l'emblema dello "Spirito Dionisiaco della Musica" 
                                                                   Ludwig Van  Beethoven 
Nel vasto catalogo delle composizioni beethoveniane, grande rilievo hanno la sua produzione cameristica, quella sinfonica e le opere pianistiche.Nonostante i problemi di ipoacusia che lo afflissero prima ancora d'aver compiuto i trent'anni, egli continuò a comporre, condurre e suonare, anche quando poi divenne completamente sordo. Beethoven ha lasciato una produzione musicale fondamentale, straordinaria per la sua forza espressiva e capace di evocare una gran mutevolezza di emozioni. Beethoven influenzò fortemente il linguaggio musicale del XIX secolo e oltre, tanto da rappresentare un modello per molti compositori. Crebbe in tal modo, nel periodo Romantico, il mito del Beethoven artista eroico, capace di trasmettere attraverso la sua opera ogni sua emozione, esperienza personale o sentimento; ciò nonostante, la sua adesione alle regole dell'armonia nelle modulazioni e il rigetto dei cromatismi nelle melodie lo collocano nel solco della tradizione del Classicismo pur anticipando molti aspetti del futuro Romanticismo.