riprendendo un'abitudine ereditata dal' aristocrazia del settecento, le signore della buona società ricevono gli ospiti un pomeriggio fisso della settimana, conversando di politica e cultura, ricamando e offrendo tè e pasticcini.
Il salotto borghese è assai diverso da quelli delle corti, del settecento in cui la nobiltà ospitava un pubblico raffinato e ben selezionato.
Nei salotti delle casa ottocentesche sono presenti i nuovi borghesi, insieme agli artisti e ai letterati. questo il luogo in cui nasce e si diffonde la musica romantica.
le trasformazioni economiche e sociali che caratterizzano la fine del settecento e l'inizio dell' ottocento modificano profondamente anche i modi in cui ora si fa musica: le grandi corti principesche, stremate dalle spese sostenute nelle guerre contro Napoleone, non possono più tenere un' orchestra e un compositore al proprio servizio.Ma nemmeno i borghesi più ricchi possono disporre di un'orchestra personale; il pianoforte dunque, permettendo di fare e ascoltare musica in ogni casa, diventa lo strumento principe del nuovo secolo.
Intorno al 1820 il pianoforte è già di gran moda: i compositori lo prediligono sia per creare la loro musica sia per eseguirla. esso infatti possiede tutti i requisiti per esprimere la nuova sensibilità romantica: una grande sonorità, la possibilità di porre in primo piano la melodia di realizzare grandi contrasti di intensità e di timbro e di suonare più parti contemporaneamente. Per le giovani di buona famiglia suonar bene il pianoforte rappresenta un modo di dimostrare la buna educazione ricevuta: il virtuosismo musicale rientra dunque nelle strategie matrimoniali.
La Cultura Romantica
fino alla fine del settecento gli artisti lavoravano al servizio della chiesa o del' aristocrazia: dovevano creare le loro opere rispettando i gusti e le richieste del committente e ne ricevevano in cambio uno stipendio regolare.L' artista aveva dunque un ruolo preciso e ben definito nella società.
Il romanticismo coinvolge tutte le espressioni artistiche e in particolare la musica. Il musicista infatti viene visto ora come il ''poeta'' dell'animo umano, colui che con la sua musica, può portare alla luce gli aspetti più profondi e nascosti dell'individuo: colui che, affermando con la sua musica la propria creatività e fantasia, dà voce alla nuova sensibilità romantica.
Il musicista trova dunque un nuovo posto all'interno della società: forte del proprio valore artistico, egli afferma ora la propria totale libertà creativa anche se questo, a volte gli procura difficoltà economiche e una sostanziale solitudine.