all'inizio del XX secolo la sala da concerto è uno dei caposaldi della vita musicale delle principali città europee e nordamericane. La presenza di un pubblico numeroso e disposto a pagare il prezzo del biglietto o di un abbonamento consente la diffusione di edifici di notevole bellezza e di ampie dimensioni, in grado di ospitare un vasto pubblico e organici strumentali sempre più numerosi. La cura particolare delle forme, degli arredi e dei materiali di rivestimento contribuisce al miglioramento dell'acustica, obiettivo fondamentale e irrinunciabile nella costruzione dei nuovi edifici.
Repertori e gusti musicali
Nelle sale da concerto del primo novecento circola un repertorio di musiche che ruota per lo più attorno ai grandi classici. Il passato e la tradizione prevalgono sulle novità e la musica colta contemporanea resta profondamente estranea alla comprensione del pubblico. è dunque facile comprendere lo sconcerto del pubblico durante l'ascolto della musica strana e inquietante di nuovi compositori come Schonberg, Webern, o Stravinskji. un'irritazione sorda coglie così il bisogno di esprimere il proprio disagio con colpi di tosse e risatine, mentre cresce la voglia di abbandonare la poltrona per esclamare apertamente: Ma è musica questa?
Questa difficoltà è largamente influenzata dalla diffusione sie nuovi mezzi di riproduzione sonora, Il disco e la radio, che favoriscono la circolazione di repertori più tradizionali e decretano il successo di nuovi generi musicali destinati all'intrattenimento. La musica si sta trasformando in un fenomeno di Massa regolato dalle leggi del mercato editoriale, che orienta i gusti del pubblico, promuove nuove mode e impone i repertori dei concerti e delle stagioni concertistiche.