mercoledì 14 dicembre 2011

La basilica

                                                           La Basilica
La basilica era un edificio pubblico utilizzato nell'antica Roma come luogo di riunioni pubbliche e di amministrazione della giustizia. Dal IV secolo le basiliche vennero riadattate come luoghi di culto cristiano la cui particolare importanza era sottolineata da riti cerimoniali officiati direttamente dal Papa.
                                        La basilica di Roma
La basilica nasce nel Mediterraneo orientale durante il periodo ellenistico, come suggerisce anche l'etimologia del termine: aulè basilikè era una zona dei palazzi reali di Efeso o diAlessandria d'Egitto, dove il significato letterario era sala regia.


La forma della basilica ellenistica, con colonnati e un'aula centrale, venne importata a Roma, dove dall'età repubblicana vennero costruite molte basiliche civili, come la Basilica Giulia e laBasilica Emilia nel Foro romano.
La basilica normalmente aveva pianta rettangolare, internamente suddivisa in tre o cinquenavate da pilastri o colonne (la divisione in navate era uno stratagemma per facilitare la copertura) e presentava uno o due absidi semicircolari o rettangolari, al centro del lato maggiore o minore. Gli ingressi (uno o due) erano posizionati sul lato opposto rispetto ad ogni abside. Anticamente nella basilica la parte centrale poteva essere anche scoperta.
La basilica romana ospitava riunioni di vario genere: ci poteva essere la tribuna dove alcuni magistrati esercitavano la funzione di giudice (da cui la parola tribunale e basilica forense), altre magistrature amministrative, negozi e uffici, anche ai piani superiori.
                                              La basilica paleocristiana
Nel 313 con l'Editto di Milano, l'Imperatore Costantinoconcesse la libertà al culto cristiano. Per impulso dello stesso imperatore e della sua famiglia (in particolareSant'Elena) prese avvio a Roma - e presto si svilupperà altrove nel vasto territorio imperiale - un grandioso programma di costruzione di imponenti edifici basilicali da adibire a luoghi di culto e in memoria dei martiri cristiani. La costruzione di queste grandi chiese porta alla luce la nuova fede e la esalta e induce la progressiva, rapida, scomparsa dei Tituli o domus ecclesiae, i precedenti, modesti, luoghi di culto, per lo più ricavati all'interno di abitazioni private di patriziconvertiti al nuovo culto o riutilizzando mitrei, sovente sotterranei. In altri casi templi dedicati al vasto Pantheon delle divinità greco-romane vengono riadattati alla funzione di chiesa, o demoliti e sostituiti da un nuovo edificio di culto. Per motivi liturgici non era possibile, né desiderabile, adottare il modello templare romano, dove all'interno del tempio si custodiva solo la statua di culto del dio e la maggior parte dei riti avveniva in prossimità dell'altare esterno. Solo in alcuni interventi più tardi (IX-X secolo) vennero riutilizzati templi greco-romani murando gli intercolunni e aprendo le pareti della cella (come il Duomo di Siracusa, trasformato in epoca bizantina).
Le primissime basiliche, promosse dall'imperatore, sono edificate a Roma, e sono in grado di raccogliere migliaia di fedeli. Vengono costruite prevalentemente fuori le mura aureliane, sui luoghi di sepoltura - già da tempo oggetto di venerazione e caratterizzati da edicolette votive - dei principali apostoli e martiri cristiani (Martyria). La primissima basilica cristiana è probabilmente San Giovanni in Laterano, costruita su un terreno donato da Costantino I poco dopo l'editto di Milano del 313. Furono costruite poi San Pietro in VaticanoSanta Maria Maggiore e San Paolo fuori le Mura. Le ultime due in particolare vennero commissionate nel corso del IV secolo dal vescovo di Roma invece che dall'Imperatore, segno della crescente importanza del papatonella vecchia capitale.
Il tipo edilizio detto basilicale si ispirava agli esempi delle basiliche civili romane, realizzate per accogliere grandi folle, e fu adottato sia pure con sostanziali trasformazioni. Dovette avere peso nella definizione della nuova tipologia architettonica più che la basilica usata come tribunale, la tipologia della cosiddetta basilica palatina, dove l'imperatore si mostrava al popolo nell'enfasi dell'abside di fondo (come nellabasilica di Costantino a Treviri); in questo senso alla maiestas imperiale si assimilò e poi sostituì la maiestas divina del cristianesimo.
L'ingresso era posto su un lato minore dell'edificio, opposto all'abside; lo spazio venne diviso in navate da esili muri sorretti da file di colonne architravate o che sorreggono archi a tutto sesto. Ai lati dell'abside inizialmente vennero ricavati due locali di servizio, i pastoforia, dettiprothesis e diakonikon, e successivamente si diffonde l'uso di affiancare absidi minori a quella principale; il numero di navate va da tre a cinque, mentre generalmente non veniva realizzato alcun transetto.
Esso infatti venne inizialmente associato a chiese (come la basilica costantiniana di San Pietro in Vaticano e la basilica del Santo Sepolcrodi Gerusalemme) dette martyria ossia dove si tributa un culto sepolcrale a un importante personaggio: da questi illustri esempi si diffuse a tutte le altre chiese. L'asse principale era quindi quello longitudinale, più adatto ad ospitare le processioni dei presbiteri e dei fedeli. Le chiese sono (quando è possibile) orientate, ovvero l'asse della chiesa è disposto sulla direttrice est-ovest, con l'abside ad est. Un testo attribuito aClemente I, ma forse del IV secolo recita a proposito della costruzione della basiliche: "[Preghiamo Dio] che ascese sopra il cielo dei cieli verso oriente, ricordando l'antica passione per il Paradiso, posto a oriente, da dove il primo uomo, disobbedendo a Dio, persuaso dal consiglio del serpente, fu cacciato." Oriente era quindi il luogo dove si trova il Paradiso e dove si trova quindi Cristo, che tornando sulla terra proverrà da tale direzione. Nello stesso testo si recita come il seggio del vescovo debba stare al centro, affiancato dai sacerdoti, e che i diaconi abbiano cura di disporre in zone separate i laici, divisi tra uomini e donne; nel mezzo, in un luogo rialzato, doveva stare il lettore dei testi sacri. La struttura longitudinale, dall'ingresso all'abside, indica anche il percorso spirituale e salvifico dell'uomo, la "via Salutis" ("via della Salvezza") e rispecchia l'idea del "tempo lineare", propria della tradizione biblico-cristiana. Infatti da sant'Agostino in poi nel pensiero cristiano il tempo è concepito in senso lineare-progressivo e non più circolare-ciclico come nel mondo pagano. Dalla caduta di Adamo l'escatologiacristiana procede verso la "consumazione del tempo", il riscatto dell'uomo verso Dio, il Giudizio Universale e l'eternità spirituale.[1]

Il soffitto è piano o a capriate in legno a vista; le murature molto esili precludono la possibilità di impiegare volte in muratura.
Esternamente, la facciata presenta un disegno detto a capanna con tetto a falde inclinate a coprire la navata centrale, ai lati della quale troviamo spioventi semplici che coprono le navate laterali. Di fronte alle basiliche maggiori si trova talvolta un quadriportico, un cortile colonnato quadrangolare, riservato ai catecumeni.

La Basilica del Santo sepolcro nel IV secolo
Di pochi anni successive alle basiliche romane e tradizionalmente dovute al viaggio diSant'Elena, sono le tre basiliche della Terra santa:
  1. Basilica della Natività a Betlemme;
  2. Basilica dell'Annunciazione a Nazaret;
  3. Basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme.
La Natività aveva originariamente cinque navate e una copertura che formava due spioventi per lato (invece di tre, su ciascuna navata) come a San Pietro in Vaticano: questo perché la copertura delle navate laterali proseguiva all'esterno senza interruzione come se si trattasse di un'unica navata. Un'altra analogia con la basilica vaticana era anche la presenza di un quadriportico antistante, dove si alloggiavano i catecumeni ed i pellegrini. La particolarità consisteva nell'ambone ottagonale al posto dell'abside, che custodiva la Grotta della natività, e che fece forse da modello alle prime chiese a pianta non oblunga (ma centrale) dette martyrion.
La Basilica del Santo Sepolcro presentava anticamente le cinque navate e il quadriportico antistante la facciata, ma sul retro si apriva un secondo quadriportico che probabilmente portava a un deambulatorio che girava attorno al sepolcro di Cristo. Nel IV secolo venne edificata al posto del deambulatorio la Rotonda dell'Anastasis, un edificio a pianta circolare che inglobava l'edicola a tre absidi del Santo Sepolcro. Distrutta e ricostruita più volte oggi la basilica che si ammira risale al periodo dei crociati (XII secolo).
Dopo il crollo dell'Impero romano d'Occidente fu realizzata una sola basilica con cinque navate, a Milano, con probabile sovvenzione da parte dell'imperatore Costante (figlio di Costantino) e si chiamò Basilica maior o Nova (in seguito Santa Tecla; all'epoca non era ancora in uso la dedicazione ai Santi), iniziata nel 343 in previsione del concilio. La chiesa fu inaugurata nel 345. Conforme agli stili della corte imperiale, laMaior non fu “umile”, ma fu grandiosa per dimensioni, stile e ricchezza.
Per tutta l'età di Sant'Ambrogio vescovo di Milano, questa chiesa fu il cruento pomo della discordia tra cattolici (il popolo) ed ariani (la corte e la nobiltà). La corte costruì un'altra chiesa (l'attuale San Lorenzo) in antitesi con la cattedrale, più rappresentativa del potere politico centrale, ricca di ori, mosaici, statue, e con la nuova architettura dell'impero; cioè non ebbe più la forma allungata come le basiliche, ma fu a pianta centrale, sormontata da un'immensa cupola; nacque così il primo "duomo".
Attila distrusse tutto nel 452, e le più modeste ricostruzioni del Medioevo ebbero nome di Santa Tecla, sul luogo della Maior, e San Lorenzo sul luogo del Duomo. Santa Tecla conservò tuttavia l'idea delle 5 navate, che fu ripresa sistematicamente nelle chiese di stile gotico, perché, per elevare l'altezza, fu necessario anche allargarne la base.
                                                             la basilica romanica
Per tutto l'alto medioevo si costruirono chiese sul tipo della basilica ambrosiana, ma furono sempre senza cupola e con soffitti a capriate di legno, perché si era persa la tecnica del costruire.
Nelle basiliche più tarde troviamo la presenza del transetto che, intersecando la navata (o le navate), conferisce loro la caratteristica pianta acroce. A seconda che il transetto sia della stessa lunghezza del corpo principale o più corto di esso, si parla rispettivamente di pianta acroce greca o di pianta a croce latina.
La basilica romanica si distingue dalle precedenti perché ha i soffitti a volta ed il primo tipo di cupola, non romana, di forma ottagonale. Essa fu realizzata attorno all'anno Mille, con l'avvento dell'architettura romanica, quando i Magistri cumacini (superstiti discendenti di architetti romani), peregrinarono chiamati dalle famiglie nobili per costruire i loro palazzi, e con ciò insegnarono ovunque le tecniche di costruzione delle volte e delle cupole.






mercoledì 7 dicembre 2011

Storia della radio

La Radio
 La base fondamentale per la scoperta delle onde radio venne fornita dagli studi teorici dello scozzese James Clerk Maxwell , che nel lontano 1873 pubblicò il Trattato di Elettricità e magnetismo e successivamente la Teoria dinamica del campo elettromagnetico. In questi studi veniva enunciato, in forma matematica, il rivoluzionario principio che fenomeni ottici, elettrici e magnetici sono della stessa natura e che di conseguenza debbono esistere onde elettromagnetiche le quali seguono le stesse leggi della luce.
 Passeranno molti anni prima che un giovane fisico tedesco, Heinrich Rudolf Hertz  riesca sperimentalmente a dimostrare la validità delle teorie di Maxwell.
Hertz costruì un dispositivo (detto oscillatore) che produceva delle scariche elettriche le quali a loro volta generavano onde elettromagnetiche, quelle stesse onde che erano state incredibilmente preconizzate dal fisico Maxwell. Accanto all’oscillatore, Hertz poneva un altro apparecchio di sua invenzione (detto risonatore), dove era possibile osservare delle minuscole scintille, che si manifestavano tra due piccole sfere del dispositivo stesso, quando veniva messo in funzione l’oscillatore e tutto ciò nonostante i due apparecchi non fossero collegati tra loro.
 Questo straordinario esperimento non ebbe la risonanza che avrebbe meritato anche se fu recepito da vari studiosi. Tra questi merita particolare menzione Augusto Righi, professore all’università di Bologna, sia per il notevole contributo dato allo studio delle onde elettromagnetiche fin dal 1892, sia perché, in occasione di alcuni incontri, avvenuti alla fine del 1894 e i primi mesi del 1895, dette a Guglielmo Marconi (1874-1937) alcuni preziosi suggerimenti che furono determinanti per il giovane inventore
Hertz morì a soli 37 anni il 1° gennaio 1894; qualche mese più tardi l’inglese Oliver Joseph Lodge , commemorando, al Royal Institution of London, l’immatura scomparsa di Hertz rese noti i risultati delle esperienze di quest’ultimo, presentando altresì un  perfezionamento da lui stesso apportato al sistema che consisteva nella sostituzione del risonatore di Hertz con un nuovo dispositivo al quale aveva dato il nome dicoherer
Questa volta la notizia suscitò grande interesse e, da quel momento, analoghi esperimenti vennero ripetuti – nei laboratori delle Università e di altri Istituti di ricerca – da scienziati  di vari paesi. Tra questi va ricordato il fisico russo Aleksandr Stepanovich Popov, il cui nome venne clamorosamente alla ribalta nel 1945, essendogli stata attribuita, da parte del governo sovietico, la paternità dell’invenzione della radio. La polemica si protrasse per diversi anni nei convegni scientifici e sulla stampa mondiale e si concluse nel 1962 con un approfondito studio di Charles Süsskind, professore nell’Istituto di Ingegneria Elettronica dell’Università della California, il quale riconobbe a Marconi la priorità dell’invenzione.


Giradischi

GIRADISCHI
 Il giradischi o grammofono è stato il sistema di registrazione e, soprattutto, di riproduzione di suoni più utilizzato a partire dal 1870 fino agli anni ottanta del Novecento.
Il fonografo, suo "antenato" ideato da Edison, utilizzava cilindri incisi ed è stato anche il primo sistema in assoluto in grado di registrare suoni. Il nome fonografo deriva dal greco e significa scrittore di suono.
deatore di questo strumento fu un francese di nome Charles Cros che presentò il suo progetto nella primavera del lontano 1877. 
Ma egli non realizzò mai un prototipo e quindi quell'idea non ebbe mai modo di concretizzarsi tra le mani del suo progettista.
Prima di lui Leon Scott de Martinville aveva realizzato un fonoautografo, strumento in grado di tracciare graficamente le onde sonore su d'un supporto che però non v'era modo di riprodurre. 
Già da questo primissimo esordio, risalente al 1857, era ravvisabile il caratteristico corno che raccoglie i suoni ed oltre a quello sono notevoli gli elementi che furono ripresi dalle invenzioni successive. 
Tuttavia questo fonoautografo si limitava a tracciare le onde sonore su fogli di carta anneriti o supporti simili e consentiva solo uno studio teorico fattibile in laboratorio, senza riproduzione della traccia. È curioso osservare come questi studi attirino ancora ai giorni nostri i ricercatori. 
Appartiene, infatti, al 2008 un computer che è stato in grado di restituire la voce a quelle tracce mute riproducendo il suono reale che su di essere era stato tracciato.
Ma va a Thomas Alva Edison il merito d'aver compiuto le svolte fondamentali che hanno poi condotto al giradischi. 
Nel 1877 il suo fonografo si esibì pubblicamente. 
Esso utilizzava come strumento di registrazione un supporto cilindrico che abbinato ad un pennino registrava le onde sonore captate. 
Benché fu scoperto il modo di sostituire il cilindro con una superficie sferica, Edison si rifiutò di sostituire quel pezzo e conservò il fonografo così come lui lo aveva progettato. 
Ma furono dei suoi contemporanei, col modello a disco, a realizzare un prodotto più facilmente vendibile che andava sotto il nome di giradischi e già presentava il caratteristico corno.