martedì 21 maggio 2013

Giovanni Verga, Rosso Malpelo

Biografia..
Nasce a Catania da una famiglia della piccola proprietà terriera. Rivela fin da bambino un grande interesse per la letteratura, sopratutto di opere di argomento storico;già tra i sedici e diciassette anni scrive, senza pubblicarlo, il suo primo romanzo.
Partecipa con passione alle vicende della seconda guerra d'indipendenza (1859) scrivendo su giornali di orientamento patriottico ed anche arruolandosi, durante la spedizione dei mille, nella guardia nazionale. 
Nel 1872, stabilisce la propria residenza a Milano da cui si allontana solo per brevi viaggi; fondamentale per la sua formazione si autore verista è il viaggio a Parigi dove incontra lo scrittore Emile Zola, Uno dei più importanti esponenti del naturalismo.
Durante il soggiorno milanese, Verga scrive tutte le sue opere più importanti.
Nel 1893 ritorna a Catania dove Muore nel 1922, due anni dopo ricevuto la nomina a senatore.
Rosso Malpelo
Malpelo è il nome di un ragazzo "malizioso e cattivo" che viene chiamato così dal colore rosso dei suoi capelli: lavora in una miniera come il padre, chiamato "Bestia" dalla sua abitudine al lavoro straordinario. Un giorno però il padre muore dopo essere stato travolto da una frana proprio dentro la cava in cui lavorava: Malpelo allora sfoga tutto il rancore che nutre verso il destino avverso contro il proprio asino grigio, che morirà per fame e per busse, e contro un minatore coetaneo chiamato Ranocchio, più esile e gracile di Malpelo. Mentre quest'ultimo continua a lavorare nella cava dove nel frattempo è stato estratto il corpo esanime di suo padre, Ranocchio contrae una malattia respiratoria che in poche settimane lo porta alla morte. Nel frattempo la madre di Malpelo si risposa e la sorella fa lo stesso: Malpelo è quindi abbandonato a se stesso e non gli rimane altro che le scarpe di suo padre. Decide dunque di intraprendere un'impresa molto pericolosa, consistente nell'addentrarsi in un lungo cunicolo sottoterra mai esplorato sino ad allora. Probabilmente si perde o muore per asfissia, ma nessuno se ne preoccupa, nemmeno i coetanei che lavoravano con lui.

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